Nei giorni che precedono la Pasqua, è usanza, durante il periodo di Quaresima, affrontare un periodo in cui a tavola ci si limita molto, infatti, la tradizione, vuole che la settimana di Quaresima sia caratterizzata da una decisa dieta alimentare.
Nulla di meglio per chi soffre di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI o IBD, dall’inglese Inflammatory Bowel Disease), che in questo periodo non deve giustificarsi se mangia poco.
Infatti, l'usanza impone che in questo periodo si è tutti sottoposti a una dieta restrittiva e finalmente ci sentiremo più liberi, senza il bisogno delle solite giustificazioni sulle nostre scelte alimentari.
Consigli per un menù pasquale pro MICI
Anche se siamo partiti con un tono scherzoso ma veritiero, l’imminente arrivo di Pasqua e Pasquetta, ci riporta in un lampo alla dura realtà, in altre parole che ci si confronterà con gli abbondanti menù delle feste del dopo Quaresima e per non correre il rischio di stare male, passando questi giorni di festa a letto, o peggio ancora, chiusi in bagno dolorosi problemi, un po’ invidiosi degli amici e parenti che si divertono, seguiamo i consigli che seguono.
La malattia non dorme e non si diverte mai, anche durante le feste Pasquali bisogna sempre porre particolare attenzione a quello che si mangia.
È vero che l’alimentazione non causa la malattia, ma è riconosciuto che certi alimenti possono peggiorarne i sintomi.
Ma c’è una soluzione?
Ceto, saper scegliere i cibi più adatti a sé tra le varie proposte del menù di Pasqua e Pasquetta è la chiave per passare le vacanze Pasquali sereni e senza intoppi, sorridenti e magari anche soddisfatti di quello che si è mangiato.
Vediamo quindi insieme alcuni consigli dedicati a chi soffre di queste patologie sulle scelte alimentari da fare con il menù delle feste Pasquali!
Dalla Quaresima alla Pasqua, decidi tu come far continuare la Festa!
Mentre la Quaresima sta per terminare, e con essa il”il periodo di leggerezza alimentare“ si avvicinano i giorni delle grandi abbuffate.
Il menù di Pasqua e il picnic di Pasquetta per tutti non sono più un miraggio!
L’incontro la buona tavola si avvicina dopo 40 giorni “di magro”, e addirittura quasi di digiuno e astinenza per i più ligi alla tradizione.
Per chi soffre di BD però la Quaresima rappresenta spesso un’eccezione, il periodo dell’anno in cui il disagio a tavola è mascherato dalla tradizione.
Per quaranta giorni non ci si deve giustificare a tavola con zie, nonne, suocere, sorelle, amiche, amici e parenti tutti, che non hanno ancora capito perché chi soffre di Morbo di Crohn o Colite Ulcerosa, alcune pietanze possono essere dannose.
È difficile far capire che la malattia domina sul piacere della tavola.
Diventa dura sentirsi dire a ogni occasione da un familiare o da un amico …
“Lo sai che potresti mangiare di tutto perché i dottori dicono che l’alimentazione non ha nulla a che vedere con la tua malattia!”.
I dottori, infatti, hanno ragione, il fatto è che per chiunque, anche solo dopo un anno dalla diagnosi della malattia, diventerebbe snervante ripetere a ogni pranzo e cena:
“È vero che l’alimentazione non causa la malattia ma è dimostrato che quando si è malati bisogna stare attenti a quello che si mangia perché alcuni cibi potrebbero peggiorare i sintomi”.
Ancora più difficile è far capire con tatto che quel cibo “A Me fa MALE!”.
È veramente stressante doversi preoccupare ogni volta della reazione della cuoca di turno.
Per le feste che arrivano, però vogliamo proporvi degli utili consigli per superare lo stress di pranzi, cene e picnic.
Anzi partiamo subito con una con un primo consiglio: se lo stress è, troppo bisogna ricordarsi sempre che fa male anche quello!
Si è ancora in tempo per fuggire con chi rispetta e comprende la nostra malattia e ci assicura giornate serene.
Rivisitiamo i Tradizionali piatti Pasquali rendendoli più IBD friendly
La tradizione culinaria pasquale italiana a tavola è ricca di vari piatti: dall’agnello al forno con patate, oppure fritto, tartufato o con cacio e pepe per arrivare all’impanata ragusana farcita di carne e sugo, dalla pasta fatta in casa con burro e salvia alla torta Pasqualina, dalla pastiera napoletana alla colomba veneta, dal salame al formaggio pecorino, tutte le regioni dello stivale hanno un piatto o più tipici piatti Pasquali.
Solo a leggerli, si ha già fame!
Il problema è che spesso sono pietanze buone ma pesanti e troppo condite per una persona sana, figuriamoci per chi soffre di MICI.
Sarebbe quindi utile farlo presente alla cuoca e chiederle di alleggerire la mano con strutto, burro, sughi e condimenti vari, o, quando possibile, di preparare un menù più leggero a parte per voi.
Al limite ci si può anche mettere il grembiule per aiutare la cuoca o, se si sta abbastanza bene, diventare chef per il giorno di Pasqua! In ogni caso seguire questi accorgimenti può essere utile per sedersi a tavola senza rischi.
Agnello di Pasqua va bene se “vola” sul piatto leggero!
L’agnello è una carne bianca, dall’elevato profilo nutrizionale e, se piace, al forno con patate un pezzettino si può assaggiare.
Poi le costolette d’agnello passate sulla piastra, sono una delizia per chi non vuole rinunciare a questa carne dal sapore particolare.
Spesso l’agnello è fritto, aromatizzato e condito proprio per nascondere il sapore un po’ “selvaggio”, preparato così però creerebbe un rischio per chi soffre di IBD, quindi, l’agnello leggero può andar bene, altrimenti coniglio, pollo, tacchino e il pesce sono una valida e deliziosa alternativa.
Pasta fatta in casa, torta Pasqualina, torta al formaggio, solo un assaggio!
Ai condimenti o alle farciture pesanti di pasta e varie torte salate, preferire sempre la leggerezza o limitarsi a piccoli assaggi, in base alle proprie condizioni.
Chi conosce il proprio intestino è consapevole di correre dei rischi abbuffandosi, consigliamo di selezionare o di limitarsi con alcuni alimenti grassi e condimenti speziati sono da evitare.
Uova, salame, affettati e formaggi a Pasquetta, solo 1 su 4 approvato!
Le uova sono tra gli alimenti concessi per tali problematiche.
Salame, affettati e formaggio sono un rischio che si sconta il giorno dopo a letto.
Il consiglio è di evitarli se avete esagerato con i cibi rischiosi il giorno prima. È meglio non “svegliare il cane che dorme!”. Il giorno di Pasquetta magari può diventare l’occasione di passeggiate o giochi di gruppo all’aperto più che di un gustoso pesante ricco picnic!
Verdure e frutta da scegliere con attenzione
Fibre, verdure a foglia e non frutta, fagioli, noccioline e mais che sarebbero da evitare nel periodo di esacerbazione, con la Primavera arrivano però frutta e verdura che si possono mangiare solo se si è in reminiscenza.
Per esempio con il Morbo di Crohn in fase di reminiscenza si possono assumere fibre solubili come avena, carote, pera, mela e tuberi (patate, topinambur, manioca, patata dolce).
Con la Colite Ulcerosa bisogna saper scegliere frutta e verdura che assicurino un adeguato introito di fibre.
E visto che, i cuochi o le cuoche di famiglia si concentrano sulle portate principali, voi siete più “liberi di scegliere” la frutta e la verdura adatta alla malattia.
Dolci con cautela e cioccolato con parsimonia!
I dolci di Pasqua nascondono grassi e zuccheri, un rischio per chi soffre di tali patologie.
Solo in base all’esperienza personale del proprio intestino, si può valutare con saggezza, se un assaggio è concesso.
Per quanto riguarda il cioccolato, l’uovo di Pasqua per chi soffre di IBD è meglio che sia uovo sodo.
Il cioccolato, infatti, è riconosciuto come uno degli alimenti da evitare.
Se non si riesce a farne a meno, altrimenti solo un pezzettino piccolissimo come enorme strappo alla regola!
Il caffè dopo il dolce? Un piacere che solo che pochi possono concedersi !
Brindisi? Con il vino non si scherza!
L’alcol sarebbe proprio da evitare, anche se pensate che un assaggio non potrebbe fare male, meglio usare altro per concedersi un brindisi in compagnia.
A ognuno il suo menù di Pasqua con le IBD
Abbiamo visto qualche consiglio utile per cucinare piatti pasquali adatti a chi convive con queste patologie, ma anche che alcuni cibi che sarebbe meglio evitare.
Le evidenze rilevano che la malattia limita in modo diverso le abitudini alimentari di ogni singola persona.
C’è chi può concedersi qualche strappo alle regole e chi è consapevole che se rischia, l’intestino presenta subito il conto.
Il consiglio più utile di tutti è quindi quello di imparare a conoscere il proprio corpo per potersi dare i giusti limiti e qualche concessione. Ogni persona è consapevole della propria malattia e delle sue tolleranze.
Per quanto riguarda la vita sociale e in famiglia, scegliete di vivere sereni e senza stress le vacanze pasquali con chi vi comprende e vi accompagna con delicatezza in un percorso di vita non sempre facile.
In fin dei conti la tradizione dice anche “… a Pasqua con chi vuoi”!
Bibliografia
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Duff, W., Haskey, N., Potter, G., Alcorn, J., Hunter, P., & Fowler, S. (2018). Non-pharmacological therapies for inflammatory bowel disease: Recommendations for self-care and physician guidance. World journal of gastroenterology, 24(28), 3055. Source
Linee Guida ESPEN 2017 Source
Chassaing B, Koren O, Goodrich JK, et al. Dietary emulsifiers impact the mouse gut microbiota promoting colitis and metabolic syndrome. Nature. 2015;519(7541):92–96. Source