Quale sia la giusta dieta per il malassorbimento intestinale dipende dalla causa responsabile di tale condizione clinica, determinata da un insufficiente assorbimento di nutrienti essenziali al corretto funzionamento dell’organismo attraverso le pareti delle anse intestinali.
Lo scopo è di alleviare i sintomi di un intestino infiammato in cui la flogosi dell’ansa può determinare diarrea cronica, steatorrea e gonfiore addominale, triade sintomatologica che spinge il paziente al consulto medico, e di ripristinare le carenze nutrizionali che caratterizzano questa sindrome.
La dieta nel Malassorbimento Intestinale in fase acuta
Numerose sono le cause responsabili di malassorbimento e quindi le raccomandazioni dietetiche variano a seconda del tipo e della gravità della patologia sottostante.
Il cibo è la prima medicina, o il primo veleno, di cui ci nutriamo per cui qualsiasi azione terapeutica deve sempre essere intrapresa sotto attenta valutazione medica, evitando automedicazioni che possono aggravare la sintomatologia e comportare un aumentato rischio di complicanze, come la malnutrizione.
E’ imperativo evitare tutti quei cibi causa di sintomi e monitorare i segni di una fase acuta di malattia, quali ridotta escrezione urinaria, sete eccessiva, pelle, mucose e lingua asciutta, così da poter ripristinare il corretto apporto idrico limitando il rischio di disidratazione.
Questo aspetto risulta particolarmente importante in tutti quei processi infiammatori e infettivi, dalle malattie croniche intestinali alle gastroenteriti, in cui febbre e diarrea profusa determinano un’aumentata perdita di liquidi ed elettroliti.
Si consiglia di bere poco e spesso, almeno 100/ml/kg/gg, per evitare di sovraccaricare un organismo debilitato.
Quando l’apparato digerente non è in grado di assorbire abbastanza nutrienti, ad esempio subito dopo un intervento chirurgico di resezione intestinale, può essere necessario intraprendere una nutrizione parenterale totale che prevede la somministrazione di sostanze nutritizie per via endovenosa, calibrando fabbisogno calorico e i parametri elettrolitici, naturalmente sotto indicazione e supervisione medica.
Di fronte a una perdita di peso inspiegabile con conseguente spossatezza, suggestiva di una condizione cronica nonostante una dieta apparentemente adeguata, è bene fare riferimento ad un esperto del settore, nutrizionista, dietista o dietologo, che dopo accurato inquadramento diagnostico elaborerà un piano dietetico idoneo ad integrare carenze specifiche.
Saranno quindi previste integrazioni di ferro in presenza di anemia sideropenica o di complesso vitaminico B in caso di anemia macrocitica, segni spesso presenti in patologie croniche come le malattie infiammatorie croniche intestinali MICI, mentre sarà prescritto un regime dietetico privo di lattosio in caso di intolleranza a questo zucchero, o di fronte a una malattia celiaca un’alimentazione priva di glutine, proteina contenuta in numerosi cereali, spesso utilizzata come addensante nelle formulazioni in pastiglia di alcuni farmaci, ma anche alla base del seitan, piatto forte della dieta vegana.
I giusti alimenti per il Malassorbimento Intestinale
Cosa mangiare è la domanda più frequentemente posta dai pazienti affetti da malassorbimento intestinale.
Come nella Colite il tipo di alimentazione deve essere individualizzato sulla base della causa sottostante il malassorbimento, ma anche dei sintomi riferiti dal paziente, come accade nel Colon Irritabile.
Gli alimenti idonei sono tutti quelli ben digeriti, assorbiti, e quindi ben tollerati dal paziente stesso, che assicurano all’organismo il giusto fabbisogno calorico necessario ad espletare al meglio le sue funzioni.
Nelle forme più lievi è sufficiente consumare alimenti che aiutino ad integrare le specifiche carenze diagnosticate, quindi nel riscontro di anemia da deficit di Ferro o di vitamina B12 un consumo equilibrato di carne e uova consentirà di ripristinare tali perdite.
In particolare l’assorbimento di Ferro è incrementato dall’associazione con alimenti ricchi di vitamina C, quali agrumi e pomodori, mentre è ostacolato dall’accompagnamento con Fitati e Acido Fitico , come insalata, soia, crusca, legumi e cereali, che sottraggono calcio e ferro all'organismo .
Nell’ Anemia da carenza di vitamina B12 e folati, è utile una dieta integrativa di vitamina B12 o Cobalamina è presente solo nei prodotti di derivazione animale, mentre gli alimenti ricchi di folati noti come vitamina B9 Acido folico sono di origine vegetale, come spinaci, broccoli, asparagi e lattuga, fagioli e piselli, frutti come kiwi, fragole e arance, mandorle e noci.
Di fronte a segni suggestivi di anomalo assorbimento di Calcio, come nell’osteoporosi, non bisogna rinunciare a latte, latticini e derivati, fonti essenziali di questo oligoelemento, a patto che non siano presenti altre patologie, come l’intolleranza al lattosio, che ne controindicano il consumo.
Se il supporto dietetico del malassorbimento non dovesse essere sufficiente, il medico potrà prescrivere integratori contenenti tali vitamine, minerali e oligoelementi, compresi magnesio e potassio, di ausilio all’alimentazione.
In presenza di difetti enzimatici, come nell’insufficienza pancreatica e nella fibrosi cistica, è necessaria la supplementazione con enzimi digestivi, o con sostituti lipidici, come i trigliceridi a catena media “MCT Medium Chain Triglycerides”, più solubili e più facilmente assorbiti.
Probiotici e fermenti lattici, contenuti ad esempio nello yogurt, possono aiutare a ripristinare la normale flora batterica nelle forme di malassorbimento dovute a disbiosi o ad un uso prolungato di antibiotici.
Nelle forme di malassorbimento più severe e complete, a rischio di incorrere nella temibile complicanza della malnutrizione, evento non raro nell’ epatopatia alcolica, nelle gravi enteriti regionali e nelle resezioni intestinali e, è fondamentale seguire una dieta ad alto contenuto calorico che garantisca il giusto apporto di proteine innanzitutto, ma anche di carboidrati e lipidi, assolutamente sotto stretto controllo medico.
Cibi da evitare per il Malassorbimento Intestinale
Come nella colite, i cibi da evitare con il malassorbimento intestinale sono tutti quegli alimenti responsabili di sintomi che può essere utile appuntarsi su un taccuino per aiutare il medico ad ottenere un’accurata anamnesi dietologica.
E’ auspicabile evitare rimedi fai da te per non incorrere in seri deficit nutrizionali e gravi complicanze come la malnutrizione.
Diete di esclusione sono utili in caso di intolleranze ben accertate, ad esempio al lattosio o a specifici allergeni alimentari, o in caso di celiachia il cui unico trattamento è un’alimentazione priva di glutine.
In presenza di una profusa diarrea si raccomanda di limitare il consumo di bevande ad elevata osmolarità, come i succhi di frutta, in particolare al gusto di uva, pera e mela, rei di richiamare acqua aggravando la sintomatologia.
Moderare il consumo di grassi consente di ridurre le contrazioni di un tratto intestinale già sensibilizzato dal disturbo.
In conclusione, la restrizione alimentare si rivela un trattamento adeguato nei malassorbimento intestinale di determinati nutrienti che verranno aboliti dalla dieta, dopo corretto inquadramento diagnostico e sotto follow-up medico.
Se tale strategia non consentisse un miglioramento dei sintomi, è corretto reintrodurre gradualmente gli alimenti precedentemente eliminati così da riequilibrare l’alimentazione, focalizzandosi su altri trattamenti terapeutici.