Il malassorbimento intestinale è causato da diverse patologie accomunate dalla stessa sintomatologia, vediamo cosa lo provoca e come diagnosticarlo.
Queste malattie provocano malassorbimento intestinale attraverso i seguenti principali tre meccanismi:
- alterata digestione delle sostanze nutritive che mangiamo,
- alterato assorbimento a livello intestinale di nutrienti,
- alterato trasporto di sostanze nutritive.
La diagnosi di Malassorbimento Intestinale può essere effettuata grazie ad un’accurata anamnesi, cioè durante il colloquio fra medico e paziente.
Se alcuni dei sintomi di malassorbimento intestinale sono già clinicamente evidenti, la diagnosi sarà più semplice; in caso contrario sarà opportuno ricorrere all’utilizzo di esami del sangue, oppure esami delle feci, o ancora a esami più invasivi di radiologia o endoscopia (tra i quali gastroscopia e/o colonscopia).
Le cause di malassorbimento sono moltissime, ne elencheremo solo alcune per farvi comprendere la complessità che sta dietro ad una diagnosi di malassorbimento; tra le più frequenti possiamo avere:
- Insufficienza pancreatica da pancreatite cronica o da fibrosi cistica.
- Ostruzione dei dotti biliari con mancato efflusso di bile nel duodeno.
- Intolleranza al lattosio.
- SIBO (sovraccrescita batterica del piccolo intestino).
- Celiachia.
- Malattia di Crohn (che può portare alla formazione di ulcere intestinali).
- Tubercolosi.
- Linfoma.
- Gastroenterite.
- Gastrectomia.
- Interventi di chirurgia bariatrica.
- Resezioni ileali.
- Sindrome dell’intestino corto.
- Alcolismo.
- Amiloidosi.
- Anemia perniciosa.
- La malattia di Whipple.
- Parassitismo.
- Sindrome di Zollinger-Ellison
- …
Vista la molteplicità di cause, la cura di malassorbimento intestinale può essere di vario tipo.
Come si diagnostica il Malassorbimento Intestinale
Vista la molteplicità delle cause, non esiste un unico test per poter diagnosticare il malassorbimento intestinale, ma, come abbiamo precedentemente anticipato, in base alla storia clinica del paziente, sarà compito del medico scegliere gli esami più indicati per quella determinata malattia che si sospetta essere la causa di malassorbimento .
Per esempio nei pazienti che riferiranno di aver avuto precedenti episodi di pancreatite acuta, il malassorbimento sarà molto probabilmente causato da una cronicizzazione della pancreatite; in tal caso il medico prescriverà dei particolari esami delle feci (misurazione dei grassi fecali e delle elastasi) per confermare o escludere la diagnosi.
La steatorrea, è causata dal malassorbimento dei grassi, è caratterizzata da feci in gran quantità maleodoranti. Si verifica quando viene escreto nelle feci più del 6% dei grassi alimentari. La steatorrea è considerata il sintomo classico del malassorbimento. Usualmente è utile una raccolta delle feci nelle 72 h per confermare la steatorrea. Un’alta presenza di grassi nelle feci (grasso nelle feci ≥40 g) indica di solito una malattia della mucosa del piccolo intestino o un’insufficienza pancreatica. Un buon metodo per differenziare la pancreatite (o altre eziologie endoluminali) dalle malattie della mucosa, è il test non invasivo del d-xilosio.
Anche la celiachia può essere una delle cause di malassorbimento, pertanto se già diagnosticata bisognerà provvedere ad un controllo più stretto della dieta priva di glutine; se invece non ancora diagnosticata i sintomi da malassorbimento possono facilitarne la diagnosi che avverrà con esami del sangue (Anticorpi anti Transglutaminasi, Anticorpi anti Endomisio, Anticorpi anti Gliadina) e tramite una gastroscopia con biopsie in duodeno.
La Malattia di Crohn, in base alla sua localizzazione ed estensione, può essere causa di malassorbimento riscontrabile soprattutto attraverso esami del sangue volti ad indagare lo stato nutrizionale, come per esempio l’assetto proteico, la vitamina B12, il colesterolo, il ferro e la ferritina ecc…
Nei pazienti che hanno subito importanti resezioni chirurgiche intestinali, si può manifestare la cosiddetta sindrome da intestino corto che è a sua volta, causa di malassorbimento per via della vera e propria riduzione della superficie assorbente intestinale.
Anche le gastroenteriti (virali, batteriche o da parassiti) sono una causa di malassorbimento seppur transitorio per via del danno che questi microrganismi patogeni provocano a livello delle cellule superficiali intestinali chiamate enterociti.
L’intolleranza al lattosio può essere facilmente diagnosticata studiando i sintomi e le tempistiche d’insorgenza sull’assunzione di lattosio e può essere facilmente confermata dalla presenza di un Breath Test (o Test del respiro) al lattosio positivo.
Malassorbimento Intestinale sintomi
I sintomi di malassorbimento possono essere molto vari e distinti da paziente a paziente e soprattutto in relazione alla malattia di base che lo causa.
I sintomi più frequenti riguardanti l’apparato digerente sono la diarrea (frequentemente acquosa), la steatorrea (è il risultato del malassorbimento dei grassi, descritta come feci particolarmente maleodoranti, di colore chiaro e untuose), la distensione addominale associata a meteorismo e flatulenza, il dolore addominale e le stomatiti causate da deficit vitaminici.
La perdita di peso (non motivata da modifiche alimentari o dall’incremento dell’attività fisica) è un altro sintomo molto frequente e da non sottovalutare in nessun caso.
Poi esistono molti altri sintomi associati alla carenza di nutrienti, elettroliti e vitamine.
Per esempio l’insorgenza di anemia (cioè la riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue) è molto frequente e può essere causata dalla carenza di ferro, acido folico, vitamina B12, vitamina K ecc…
Il malassorbimento intestinale di calcio e vitamina D possono causare patologie dell’osso come l’osteopenia e osteoporosi, cause di fratture a-traumatiche.
Anche il sistema nervoso può essere interessato con la comparsa di neuropatia periferica causata dalla carenza di Vitamine A e B12.
In caso di grave malnutrizione si può avere amenorrea (alterazioni e scomparsa del ciclo mestruale), impotenza e infertilità.
L’edema può essere causato dalla carenza di proteine nel sangue e può manifestarsi come gonfiore delle caviglie e delle gambe, oppure come ascite (liquido nella cavità addominale).
Anche manifestazioni cutanee come la dermatite erpetiforme, possono manifestarsi in corso di malassorbimento, in particolare in associazione con la celiachia.
Malassorbimento Intestinale dieta
La dieta in un malassorbimento intestinale dipende anch’essa dalla causa sottostante.
Diete di esclusione possono essere intraprese in quelle malattie in cui particolari alimenti sono la reale causa dei sintomi e del malassorbimento.
Fra queste ricordiamo la celiachia in cui è importantissimo seguire un’alimentazione priva di glutine; oppure nell’intolleranza al lattosio in cui l’assunzione di latte o latticini contenenti questo disaccaride, scatena tutta una serie di sintomi addominali tra cui gonfiore, dolore e diarrea causando a sua volta malassorbimento.
In altre malattie, tra cui la pancreatite cronica, l’alimentazione può essere varia ma diventa importante assumere dei farmaci contenenti enzimi digestivi che aiutano la digestione contrastando il malassorbimento e la diarrea.
In generale l’alimentazione deve essere varia e adeguata in modo da non incorrere in carenze nutrizionali, e soprattutto è importante trattare la patologia di base che causa il malassorbimento intestinale.
È essenziale supplire al deficit calorico e proteico tramite un incremento dell’alimentazione e l’utilizzo di supplementi nutrizionali, ma attenzione, modificare l’alimentazione di propria iniziativa, senza aver in precedenza consultato un medico, può essere particolarmente dannosa, soprattutto se c’è una vera e propria patologia sottostante al quadro di malassorbimento intestinale.
Bisogna, infatti, evitare di intraprendere diete fai da te, bensì fare una visita dietologica accurata in cui si valuta lo stato nutrizionale nel suo complesso, si corregge l’alimentazione e si prescrivono eventuali integratori alimentari.
Vi consigliamo di leggere il nostro articolo sui consigli alimentari nel Malassorbimento Intestinale.
Cure per il Malassorbimento
I trattamenti principali sono mirati alla correzione dei deficit di sostanze nutritive, di minerali e vitamine, con l’identificazione delle cause responsabili del Malassorbimento per instaurare una cura adeguata.
I pazienti con sideropenia sono trattati con somministrazioni di ferro solfato o gluconato.
I bassi livelli di acido folico nei pazienti con deficit di folati, possono essere corretti con una somministrazione esterna, mentre nelle persone con deficit di cobalamina è possibile intervenire con iniezioni di vitamina B12 somministrate mensilmente.
Nei pazienti con un’accentuata steatorrea, è necessaria un’alimentazione con un’aggiunta di vitamine liposolubili (vitamine A, D, E e K) e di calcio.
Nei pazienti con resezioni del piccolo intestino un’alimentazione povera di grassi, riduce la steatorrea e la secrezione di sali biliari.
Come supplemento alimentare è preferibile la somministrazione di trigliceridi a catena media, poiché facilmente idrolizzati più facilmente dalle lipasi pancreatiche, senza la necessaria formazione di micelle utile al loro assorbimento.
Nei pazienti con un grave calo ponderale è raccomandata una dieta molto proteica e povera di grassi con un aggiunta dietetica fortemente calorica.
Nei pazienti con una grave malnutrizione che non rispondono alla nutrizione orale può essere presa in considerazione la nutrizione parenterale.
Da rilevare però che la nutrizione parenterale, è riservata alle persone le cui condizioni richiedono una breve sospensione della nutrizione enterale come unica fonte di nutrimento primario.
Tuttavia, solo in casi rari e mirati, è consigliabile mantenere a lungo termine un’alimentazione parenterale.